Il sonno ha un ruolo fondamentale per la salute fisica e mentale di bambini e adulti.
Per molti genitori la gestione delle ore notturne, con le diverse fasi dell’addormentamento e dei frequenti risvegli, rappresenta un momento difficile, talvolta critico, potendosi riflettere negativamente sugli equilibri familiari, la capacità di grandi e piccoli di concentrarsi e gestire le proprie emozioni e i propri comportamenti.
Il sonno del bambino è molto diverso da quello dell'adulto, il suo sviluppo fa parte integrante dello sviluppo psicomotorio: il significato dell'addormentamento e la regolazione del comportamento riflettono le fasi di sviluppo e il comportamento diurno del bambino all’interno della relazione con i propri genitori.
Essere consapevoli delle sue peculiarità̀ consente di prevenire alcune difficoltà e di intervenire in modo appropriato quando si presentano.
In questo primo ciclo vedremo i rapporti tra sonno e alimentazione, le caratteristiche del sonno a contatto o separato dall’adulto, gli approcci più diffusi per affrontare le difficoltà nel sonno e come i bisogni del bambino e il significato del sonno cambiano nel corso dello sviluppo.
Il percorso è costituito da 4 incontri al prezzo di 100 €
Mangiare e dormire
Dai racconti dei genitori sembra che ci siano differenze importanti nel sonno del bambino se questo viene nutrito al seno o con la formula. Ma quanto, quando e come mangia il bambino influenza il suo addormentamento e il numero dei risvegli? Cosa cambia con l’introduzione dell’alimentazione complementare? Ci sono nutrienti che favoriscono il sonno del bambino? L’età di introduzione dell’alimentazione complementare ha qualche effetto sul sonno? L’alimentazione, sia come quantità che qualità, influenza la stabilità, profondità e durata del sonno? Quali sono i cibi che facilitano il sonno e quali quelli che lo ostacolano? C’è una correlazione tra microbioma e stabilità del sonno notturno? Dal punto di vista del vissuto emotivo dei genitori, quanto incide l’associazione tra il nutrire il figlio e il sentirsi efficaci come madre o padre?

Dormire a contatto o separati?
E’ meglio dormire a contatto o separati? Circolano su questo pregiudizi e tanta confusione. Gli studi nell’ambito della psicologa perinatale dimostrano che la vicinanza fisica costituisce una preziosa opportunità per sostenere la relazione tra genitori e neonato, promuovere l’allattamento al seno e un accudimento sensibile e responsivo. E’ anche questo il modo più ricorrente di dormire. Perlopiù i bambini fanno la nanna vicini ai genitori per una durata di tempo della loro vita variabile e dettata dalle abitudini culturali. Dormire per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, come lavorare e mangiare, è un evento di gruppo, non privato. Quando e perché dunque si è diffusa la pratica del sonno non condiviso tra genitori e bambini? Quali sono le abitudini dell’addormentamento e del sonno in Italia? La condivisione del letto dei genitori non è la scelta più sicura nei primi mesi. Quali indicazioni è importante dare ai genitori riguardo alla sicurezza del sonno letto dei genitori non è la scelta più sicura nei primi mesi?

I metodi per la nanna
Molti metodi si definiscono infallibili per far addormentare i bambini. Sono per diversi genitori pratiche di riferimento di aiuto nelle difficoltà di gestione del sonno dei loro piccoli. Come possiamo orientarci tra ciò che viene proposto per accogliere e sostenere le difficoltà nel sonno dei bambini e delle loro famiglie? Alcune procedure sono più efficaci di altre? Un metodo per definizione non può andare bene a tutti, ma in ogni metodo c’è di sicuro qualcosa che va bene per alcune famiglie. Gli approcci più diffusi sono quelli basati sulle cure prossimali, quelli che sostengono la partecipazione attiva del bambino e quelli che promuovono l’addestramento al sonno diretto dall’adulto. In cosa si differenziano tra loro? Ci sono evidenze scientifiche a loro sostegno?

I bisogni del bambino e lo sviluppo del sonno
Lo sviluppo del sonno avviene all'interno dello sviluppo psicomotorio e dell’autoregolazione. Addormentarsi e dormire per il bambino assumono un diverso significato in base ai propri vissuti e ai bisogni che si modificano in base alla fase dello sviluppo. Come cambiano i bisogni del bambino nelle varie fasi del suo sviluppo? Come si differenziano nelle fasi 0-2, 2-4, 4-6 e 6-12 mesi? E successivamente? La coscienza di sé, l’autostima, il senso di autoefficacia e l’autoregolazione crescono all’interno della relazione con gli adulti di riferimento ed influenzano anche le modalità di addormentamento e del sonno. Come può il genitore sostenere lo sviluppo di queste qualità nelle abitudini legate al sonno e nelle diverse fasi dello sviluppo? Come possiamo aiutare il bambino a sentirsi capace, sia di giorno che di notte?

FAQ
- Gli incontri sono tutti registrati e già visionabili nel percorso.
- Non sono previsti ECM.
- Vi ricordiamo che gli incontri possono essere acquistati anche singolarmente al prezzo di 30 € ciascuno. Basterà cliccare qui sotto:
Docenti

Gherardo Rapisardi
Pediatra neonatologo

Isabella Sciarretta
Counselor
Per maggiori informazioni su tutti i nostri percorsi online e in presenza scrivere a [email protected]