Lo sviluppo psicomotorio avviene in quanto parte di una relazione ed è caratterizzato, come insegnato da Brazelton, da due prospettive inscindibili e che si influenzano: quella del bambino e quella dei genitori.

L’acquisizione di molte funzioni passa attraverso cambiamenti significativi nel tempo, legati ai diversi bisogni e modi di vivere le relazioni che i bambini manifestano crescendo.

In questo ciclo di 6 incontri vedremo assieme le principali sfide e snodi che bambini e genitori si trovano ad affrontare in varie situazioni: da quella sconvolgente della nascita e dell’adattamento ad un nuovo mondo, allo sviluppo del sonno, dell’alimentazione, del controllo sfinterico, alla gelosia e rivalità tra fratelli, alla rabbia e aggressività. Cercheremo di capirne il significato che hanno per i bambini e i genitori nelle diverse fasi dello sviluppo e cosa può essere loro d’aiuto per affrontare tali sfide.

Il percorso è costituito da 6 incontri al prezzo di 150 €

Il neonato e il suo comportamento

Fin dalla nascita il bambino è connesso emotivamente ed ha capacità di interagire con l’altro, e partecipa attivamente alla soddisfazione dei propri bisogni come l'alimentazione, la consolabilità al pianto e il sonno. Il comportamento è il suo linguaggio, con cui manifesta i suoi stati e i suoi bisogni. Vediamo come possiamo osservarlo seguendo i contributi della scuola di Boston (Berry Brazelton e Hedelise Als) per comprenderlo, dare un sostegno alla promozione della sua regolazione e della fiducia in se stesso. L’osservazione del comportamento neonatale è uno strumento molto potente per sostenere la relazione degli operatori con i genitori e quella tra i genitori e il neonato. Come possiamo utilizzarlo nella pratica?

Sviluppo e significato del sonno da 0 a 3 anni

Il sonno del bambino è molto diverso da quello dell'adulto. Come si organizzano i cicli di veglia e sonno a partire dalla vita dal feto per arrivare ai tre anni di vita? Lo sviluppo del sonno fa parte integrante dello sviluppo psicomotorio: il significato dell'addormentamento e la regolazione del comportamento riflettono le fasi di sviluppo e il comportamento diurno del bambino all’interno della relazione con i propri genitori.

Sviluppo delle competenze alimentari 

Fin dalla nascita il neonato è capace di strisciare verso il seno della mamma e partecipa attivamente alla alimentazione sia al seno che al biberon. A partire dai 4 mesi maturano nuove capacità e il lattante è spinto a imitare quello che fanno i grandi, arrivando intorno ai 6 mesi ad essere pronto per iniziare a mangiare sempre più da solo. Una competenza che ha molto a che fare con le acquisizioni dello sviluppo motorio del secondo semestre. Vediamo i fattori che possono aiutare un bambino a vivere il momento dell'introduzione di cibi complementari in modo positivo, sentendosi orgoglioso, aumentando le sue capacità di regolazione, la fiducia e l'autostima in se stesso.

Sviluppo del controllo sfinterico

Il controllo degli stimoli per evacuare feci e urine è un processo che si sviluppa in modi diversi, sia per caratteristiche individuali, che per i modi in cui gli adulti promuovono questo controllo nel bambino. I bambini possono essere condizionati fin da piccoli a emettere feci e fare pipì in particolari situazioni, con modalità di acquisizione del controllo sfinterico dirette e guidate dall’adulto (eterodirette). Oggi sono molto più diffuse e promosse modalità che accompagnano la maturazione delle capacità autonome del bambino di acquisire il controllo sfinterico di feci e urine (o autodirette) a partire dal secondo anno di vita, quando, come abbiamo visto, maturano il senso del sé e le competenze di fare da soli e come fanno i grandi.

Regole e limiti per crescere

Aiutami a capire come funziono e come funziona l’ambiente che mi circonda! Nessun bambino cresce e apprende da solo, ma all’interno di una relazione con i genitori, su cui conta molto per dare un senso al proprio comportamento e capire come riuscire al meglio a diventare capace di fare come i grandi. È come un fiume in piena che ha bisogno di argini che lo conducano al mare aperto dell’età adulta. Vediamo come nelle varie fasi dello sviluppo psicomotorio il bambino abbia bisogni diversi e il necessario contributo dell’adulto per sostenere il suo sviluppo si manifesti in modi diversi.

Gelosia e rivalità tra fratelli

La gelosia nei bambini è uguale a quella di un adulto? Un bambino prova gelosia quando l'attenzione dei genitori o comunque delle figure di attaccamento, è rivolta verso altre persone. Il bambino ha il timore di perdere l'amore, le attenzioni della figura di riferimento e la sicurezza in lei. Come matura questo sentimento nelle varie fasi di sviluppo in relazione alla maturazione della coscienza di sé, passando attraverso la fisiologica fase egocentrica? Tutti i genitori e tutti i bambini vivono sentimenti ambivalenti rispetto a ciò.

Docenti

Gherardo Rapisardi

Pediatra neonatologo

Nato a Firenze nel 1955, sposato, tre figli e nonno di quattro nipoti. Pediatra e neonatologo, negli anni Ottanta si è formato con Adriano Milani Comparetti a Firenze e con T. Berry Brazelton, Kevin Nugent, Heidelise Als e Barry Lester negli Stati Uniti. È trainer nella valutazione del comportamento neonatale (NBAS di Brazelton) e nel sistema di osservazione del comportamento neonatale (NBO di Nugent), nell’approccio Touchpoints di Brazelton, nella “Guide for Monitoring Child Development (GMCD)” e nella promozione dell’allattamento al seno. Dal 1986 è stato responsabile del servizio di Follow-up neonatale della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Meyer di Firenze, dal 2006 ha diretto la Pediatria e Neonatologia all’ospedale S.M. Annunziata di Firenze e dal 2017 il progetto “Sorveglianza, Valutazione e Promozione dello sviluppo psicomotorio 0-6 anni”. Ritirato nel 2019, prosegue attività clinica di consulenza e di formazione a vari livelli. È fondatore e responsabile del Centro Touchpoints Brazelton. I maggiori campi di competenza clinica, studio e lavoro sono l’assistenza allo sviluppo (developmental care) e il follow-up del nato pretermine, la semeiotica neuroevolutiva (dove è anche certificato nella valutazione dei General Movements di Prechtl), la promozione della salute in età perinatale e dell’allattamento, i disturbi del sonno e della regolazione del comportamento del bambino Collabora con la rivista Un Pediatra per Amico (UPPA), con cui ha pubblicato i libri: “Alla conquista del sonno” (2022) e “Lo sviluppo dei bambini” (2024).

Luca Migliaccio

Psicologo psicoterapeuta

Nato e residente a Roma, durante la specializzazione in psicoterapia ha lavorato come educatore in casa famiglia, dove ha fatto profonde esperienze professionali e umane con bambini e adolescenti. Ha poi approfondito l’utilizzo di strumenti di videofeedback (VIPP-SD) e di osservazione delle dinamiche triadiche (LTP e LTPc), attraverso i quali ha sperimentato interventi a sostegno della responsività genitoriale e della cogenitorialità. Grazie alla formazione AIMI e COS-P ha fatto esperienze di conduzione di gruppi di massaggio infantile e sostegno alla genitorialità. Entusiasmato dai corsi Brazelton di Gherardo Rapisardi e Adrienne Davidson, si è ulteriormente formato sul Sistema di osservazione del comportamento neonatale (NBO) con Kevin Nugent e sull’approccio Touchpoints con Berry Brazelton, Joshua Sparrow e il gruppo di Boston. Oggi è fondatore e responsabile del Centro Touchpoints Brazelton presso il quale svolge il ruolo di trainer Touchpoints e offre supervisione ai professionisti e alle equipe dei servizi educativi e socio-sanitari. Socio ISIPSÉ (Istituto di Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale), svolge intensa attività clinica con adulti, adolescenti e famiglie. Come Presidente dell’associazione Natinsieme Impresa Sociale coordina alcune attività socio-educative sul territorio di Roma, attualmente è Responsabile locale del progetto “Un villaggio per Crescere”, un servizio educativo di compresenza rivolto a famiglie con bambini e bambine da zero a sei anni. Ha curato l’edizione italiana del libro “Bambini e Famiglie” (2015) e scritto alcuni articoli tra cui “L’approccio Touchpoint di Brazelton per gli interventi di sostegno alla genitorialità” (2025).

Fabia Eleonora Banella

Psicologa Psicoterapeuta

Fabia Eleonora Banella è una psicologa e psicoterapeuta clinica con una solida esperienza nel campo della ricerca e dell’insegnamento. Ha conseguito la laurea in Psicologia Clinica e Dinamica, per poi proseguire con un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". La sua formazione si è arricchita ulteriormente con una specializzazione come psicoterapeuta presso l'ISIPSÉ (Istituto di Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale) e un training presso Early Relational Training Program del UMass Boston, che le ha permesso di approfondire le dinamiche affettive nei primi anni di vita e la regolazione emotiva nei bambini. Attualmente, la Dott.ssa Banella svolge attività clinica e insegna psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza presso la St John’s University a Roma. È fondatrice del Centro Touchpoints Brazelton, trainer Touchpoints e membro del Board dell'International Association for Relational Psychoanalysis and Psychotherapy (IARPP). Tra i suoi contributi più significativi ci sono articoli pubblicati in riviste specializzate e capitoli in volumi collettanei, come "Mutual Regulation and Unique Forms of Implicit Relational Knowing" e “L’approccio Touchpoint di Brazelton per gli interventi di sostegno alla genitorialità”. Ha anche trattato temi rilevanti come la regolazione emotiva nei bambini prematuri e le metodologie psicodinamiche applicate alla diagnosi infantile. Inoltre, ha tradotto e adattato i lavori di Edward Tronick, ampliando la comprensione delle interazioni madre-bambino. Riconosciuta per il suo approccio integrato alla psicologia clinica, la Dott.ssa Banella combina teorie psicodinamiche con pratiche evidence-based, impegnandosi a promuovere la salute mentale infantile e la psicoanalisi relazionale attraverso la ricerca e l’insegnamento.

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