In questo 2°ciclo affrontiamo i Touchpoints del 2° semestre di vita, quelli dei 7, 9 e 12 mesi.

Nel 2° semestre di vita il bambino acquisisce capacità motorie, percettive e mentali che gli consentono di fare esperienze via via più autonome.

Andare alla scoperta dell’ambiente fisico che lo circonda, comprendendone nuove proprietà (come la permanenza degli oggetti e delle persone anche quando non è possibile vederli, e il senso di profondità), di aumentare la comunicazione e comprendere le differenze tra varie persone e i diversi ambienti.

Tante nuove opportunità e nuove sfide, come quella di gestire le separazioni dal genitore, vivere nuove emozioni, saper dare un significato e regolare i nuovi comportamenti, nel gioco, nell’alimentazione e nel sonno.

In questo 2°ciclo affrontiamo i Touchpoints del 2° semestre di vita, quelli dei 7, 9 e 12 mesi. Ma anche lo sviluppo della regolazione ritmica circadiana che supporta molte funzioni dell’organismo e la salute a tutte le età.

Il percorso è costituito da 4 incontri al prezzo di 100 €

L’importanza dei ritmi circadiani

La regolazione ritmica circadiana supporta molte funzioni dell’organismo e la salute a tutte le età. Inizia a funzionare nel feto intorno a metà della gravidanza, matura rapidamente nel corso dei primi sei mesi dopo la nascita e in condizioni di salute continuerà a funzionare per tutta la vita. Nell’utero il feto vive ad un ritmo circadiano di 24 ore, regolato principalmente dalla madre (ormoni, fluttuazioni di glicemia, attività sociali della madre, contrazioni ritmiche uterine). Dopo la nascita questo ritmo si altera. Quali sono i principali fattori che aiuteranno il neonato a ritrovare il ritmo di 24 ore?

Il touchpoint dei 9 mesi

Il bambino ora esplora l’ambiente muovendosi in modi, stili e ad età diverse. La gestione delle separazioni, la comprensione della permanenza dell’oggetto al di fuori della vista, la difficoltà nell’incontrare adulti e ambienti nuovi, sono grandi conquiste e sfide di questa età che assorbono tante sue energie e sfociare in temporanei passi indietro in comportamenti già acquisiti. Ha bisogno dell’adulto per comprendere il significato del loro comportamento e imparare a regolarlo, ora capisce il significato di approvazione o disapprovazione contenuto nei segnali degli adulti che si occupano di lui e lo utilizza per decidere cosa fare.

Il touchpoint dei 12 mesi

Le nuove competenze motorie e relazionali del bambino gli consentono di essere più autonomo e indipendente. Oltre ai gesti, le emozioni ed espressioni dell’adulto, comprende molte parole e partecipa usando gesti nuovi, nuove espressioni comunicative, anche vocali, lallando e talvolta con le prime paroline. Ha la necessità di sentirsi sicuro e protetto, soprattutto grazie all’incoraggiamento che riceve dall’adulto, che rappresenta per il bambino la base sicura da cui partire per esplorare e verso la quale tornare per desiderio di condivisione e rassicurazione.

Il touchpoint dei 7 mesi

Il Touchpoint dei 7 mesi è una fase che comporta per i genitori un cambiamento di ruolo, che può suscitare sentimenti misti di soddisfazione per i suoi progressi, ma anche di possibile ambivalenza verso la sua nuova indipendenza (“come è bravo a fare da sé” … “ha meno bisogno di me”). “Mi hanno detto di instaurare delle routine, dare delle regole e di pensare alla disciplina… Non è troppo presto?”. Come possiamo aiutare i bambini a capire sé stessi e il mondo esterno, imparare a dare un significato e a gestire il proprio comportamento, a sentire di crescere con sicurezza in sé e fiducia nelle proprie capacità?

Docenti

Gherardo Rapisardi

Pediatra neonatologo

Nato a Firenze nel 1955, sposato, tre figli e nonno di quattro nipoti. Pediatra e neonatologo, negli anni Ottanta si è formato con Adriano Milani Comparetti a Firenze e con T. Berry Brazelton, Kevin Nugent, Heidelise Als e Barry Lester negli Stati Uniti. È trainer nella valutazione del comportamento neonatale (NBAS di Brazelton) e nel sistema di osservazione del comportamento neonatale (NBO di Nugent), nell’approccio Touchpoints di Brazelton, nella “Guide for Monitoring Child Development (GMCD)” e nella promozione dell’allattamento al seno. Dal 1986 è stato responsabile del servizio di Follow-up neonatale della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Meyer di Firenze, dal 2006 ha diretto la Pediatria e Neonatologia all’ospedale S.M. Annunziata di Firenze e dal 2017 il progetto “Sorveglianza, Valutazione e Promozione dello sviluppo psicomotorio 0-6 anni”. Ritirato nel 2019, prosegue attività clinica di consulenza e di formazione a vari livelli. È fondatore e responsabile del Centro Touchpoints Brazelton. I maggiori campi di competenza clinica, studio e lavoro sono l’assistenza allo sviluppo (developmental care) e il follow-up del nato pretermine, la semeiotica neuroevolutiva (dove è anche certificato nella valutazione dei General Movements di Prechtl), la promozione della salute in età perinatale e dell’allattamento, i disturbi del sonno e della regolazione del comportamento del bambino Collabora con la rivista Un Pediatra per Amico (UPPA), con cui ha pubblicato i libri: “Alla conquista del sonno” (2022) e “Lo sviluppo dei bambini” (2024).

Luca Migliaccio

Psicologo psicoterapeuta

Nato e residente a Roma, durante la specializzazione in psicoterapia ha lavorato come educatore in casa famiglia, dove ha fatto profonde esperienze professionali e umane con bambini e adolescenti. Ha poi approfondito l’utilizzo di strumenti di videofeedback (VIPP-SD) e di osservazione delle dinamiche triadiche (LTP e LTPc), attraverso i quali ha sperimentato interventi a sostegno della responsività genitoriale e della cogenitorialità. Grazie alla formazione AIMI e COS-P ha fatto esperienze di conduzione di gruppi di massaggio infantile e sostegno alla genitorialità. Entusiasmato dai corsi Brazelton di Gherardo Rapisardi e Adrienne Davidson, si è ulteriormente formato sul Sistema di osservazione del comportamento neonatale (NBO) con Kevin Nugent e sull’approccio Touchpoints con Berry Brazelton, Joshua Sparrow e il gruppo di Boston. Oggi è fondatore e responsabile del Centro Touchpoints Brazelton presso il quale svolge il ruolo di trainer Touchpoints e offre supervisione ai professionisti e alle equipe dei servizi educativi e socio-sanitari. Socio ISIPSÉ (Istituto di Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale), svolge intensa attività clinica con adulti, adolescenti e famiglie. Come Presidente dell’associazione Natinsieme Impresa Sociale coordina alcune attività socio-educative sul territorio di Roma, attualmente è Responsabile locale del progetto “Un villaggio per Crescere”, un servizio educativo di compresenza rivolto a famiglie con bambini e bambine da zero a sei anni. Ha curato l’edizione italiana del libro “Bambini e Famiglie” (2015) e scritto alcuni articoli tra cui “L’approccio Touchpoint di Brazelton per gli interventi di sostegno alla genitorialità” (2025).

Fabia Eleonora Banella

Psicologa Psicoterapeuta

Fabia Eleonora Banella è una psicologa e psicoterapeuta clinica con una solida esperienza nel campo della ricerca e dell’insegnamento. Ha conseguito la laurea in Psicologia Clinica e Dinamica, per poi proseguire con un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". La sua formazione si è arricchita ulteriormente con una specializzazione come psicoterapeuta presso l'ISIPSÉ (Istituto di Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale) e un training presso Early Relational Training Program del UMass Boston, che le ha permesso di approfondire le dinamiche affettive nei primi anni di vita e la regolazione emotiva nei bambini. Attualmente, la Dott.ssa Banella svolge attività clinica e insegna psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza presso la St John’s University a Roma. È fondatrice del Centro Touchpoints Brazelton, trainer Touchpoints e membro del Board dell'International Association for Relational Psychoanalysis and Psychotherapy (IARPP). Tra i suoi contributi più significativi ci sono articoli pubblicati in riviste specializzate e capitoli in volumi collettanei, come "Mutual Regulation and Unique Forms of Implicit Relational Knowing" e “L’approccio Touchpoint di Brazelton per gli interventi di sostegno alla genitorialità”. Ha anche trattato temi rilevanti come la regolazione emotiva nei bambini prematuri e le metodologie psicodinamiche applicate alla diagnosi infantile. Inoltre, ha tradotto e adattato i lavori di Edward Tronick, ampliando la comprensione delle interazioni madre-bambino. Riconosciuta per il suo approccio integrato alla psicologia clinica, la Dott.ssa Banella combina teorie psicodinamiche con pratiche evidence-based, impegnandosi a promuovere la salute mentale infantile e la psicoanalisi relazionale attraverso la ricerca e l’insegnamento.

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