Gli aspetti più importanti nello sviluppo della persona, fin dalle primissime fasi, sono la regolazione di emozioni e comportamenti, l’autostima, la fiducia in sé e la capacità di resilienza.

I Touchpoints sono momenti sensibili dello sviluppo del bambino, che offrono l’opportunità di “avvicinarsi al sistema famiglia” in periodi cruciali in cui il comportamento del bambino si disorganizza e, di conseguenza, può disorientare i genitori, alle prese con i loro compiti educativi e di accudimento.

Lo sviluppo psicomotorio non segue una linea di sviluppo regolare, è discontinuo e avviene con scatti in avanti e pause, che possono essere accompagnati da fasi di disorganizzazione o anche da regressioni.

Sono fasi dovute a momenti di particolare eccitazione per nuove esperienze e conquiste che il bambino sta facendo in altri campi e durano pochi giorni o settimane.

In questo ciclo di webinar affronteremo i determinanti e gli aspetti più rilevanti dello sviluppo all’interno dei quali inserire la proposta dei primi 5 Touchpoints descritti da Brazelton: gravidanza, neonato, 2-3 settimane, 2 e 4 mesi.

Il percorso è costituito da 5 incontri al prezzo di 120 €

Il touchpoint della gravidanza

A 7 mesi di gravidanza la madre e la coppia genitoriale sono sempre più proiettati verso il momento della nascita. “Il nostro bambino nascerà sano? Saremo capaci di essere i genitori che desideriamo essere?”. I genitori incrementano l’immaginazione sul loro bambino e su se stessi nel nuovo ruolo che li attende. Sentimenti ambivalenti di speranza e preoccupazione coesistono nel periodo in cui si mettono le basi per la costruzione dell’attaccamento. Che esperienze sta facendo il feto e quali le competenze che sta acquisendo? E’ stupefacente scoprire la ricchezza delle sue capacità! Il bambino che sta per nascere e già una persona.

Il touchpoint neonatale

La nostra idea di neonato è profondamente cambiata rispetto a quella di un essere dotato di ‘riflessi arcaici’, incompetente, privo di linguaggio e capacità mentali, nè di provare o condividere sentimenti con altri. Nasce già programmato per apprendere, interagire e amare, ha competenze sensoriali, motorie e comportamentali che lo rendono un essere sociale, che cerca attivamente la relazione, prova emozioni e… tanto altro! Il comportamento del neonato rappresenta il suo modo di esprimerci e ci fornisce informazioni sui suoi bisogni sui segnali di fame sul pianto sul sonno e ci guida nel proporgli le esperienze più appropriate per aiutarlo a regolare il suo comportamento. Alla nascita si scoprono le sue caratteristiche uniche (aspetto fisico, comportamento, dimensioni, colorito e sesso, se non è ancora conosciuto). Il bambino reale viene confrontato con le immagini del bambino fantasticato in precedenza, è un momento che suscita emozioni forti spesso ambivalenti e una vasta gamma di risorse e fragilità emotive specifiche.

Il touchpoint delle 3 settimane

Piange ed è inconsolabile. Cosa succede?! Sono esausta, passo da momenti di euforia e gioia a scoppi improvvisi di pianto, tristezza e confusione. Ogni neonato è unico, ha un suo temperamento che dipende dalla genetica, dalle esperienze uterine e dal parto. È possibile che dalle 2-3 settimane di vita e fino a circa 3 mesi il bambino presenti una fase della giornata, di solito il tardo pomeriggio o la sera, in cui è più agitato e piange intensamente ed è difficile aiutarlo a consolarsi. Come possiamo aiutare a regolare il suo comportamento? I genitori sono spesso molto stanchi, specie se si tratta del primo figlio. Sono di fronte al bambino tanto atteso e immaginato, ma hanno bisogno di tempo per conoscerlo e adattarsi alla sua persona e ai nuovi ritmi di vita. Quali occasioni possiamo cogliere per dare spazio ai loro sentimenti ambivalenti e sostenere le loro competenze genitoriali?

Il touchpoint dei 2 mesi

“Mi sorride… e chiacchieriamo!”. “Di notte si sveglia in continuazione! Per quanto andrà avanti?!”. Il bambino ha ora periodi di allerta più duraturi, fissa più a lungo il volto del genitore, inizia a regalare sorrisi e vocalizzi, mentre comunica e interagisce. Controlla meglio il movimento e la postura, può consolarsi portando le mani alla bocca, magari mentre ascolta la voce del genitore. I momenti di agitazione e irritabilità nel tardo pomeriggio o la sera hanno il picco di frequenza e intensità a 6 settimane e tenderanno a scomparire verso le 12-13 settimane. Come possiamo promuovere la regolazione del suo comportamento sia in veglia che nel sonno? “Non trovo tempo per me… e comunque mi sentirei di toglierlo al mio bambino”. Molti genitori si preoccupano giustamente del proprio rapporto di coppia e del rischio di non riuscire a ritrovare tempo per stare insieme e spazi di intimità. È importante fin da ora prendersi cura di questo aspetto e trovare modi per ricaricare le batterie e tutelare.

Il touchpoint dei 4 mesi

Grazie alla maturazione cerebrale il bambino aumenta la consapevolezza del mondo intorno a sè e questo può influenzare il suo comportamento. Di giorno è più eccitato, i pasti sono più irregolari e anche il sonno può andare incontro a un’apparente regressione. Perché il bambino non poppa e non dorme come prima? Avrò poco latte? A 4 mesi i bambini manifestano chiaramente preferenze con lo sguardo, la mimica del volto, i movimenti del tronco e degli arti. Quando vi hanno davanti a sé sono in grado di proporsi e di iniziare un'interazione giocosa, alcuni iniziano a fare grandi risate. Come possiamo aiutare la regolazione del comportamento del bambino in questo momento di grande salto nello sviluppo? E come aiutare la sua comprensione da parte del genitore?

Docenti

Gherardo Rapisardi

Pediatra neonatologo

Nato a Firenze nel 1955, sposato, tre figli e nonno di quattro nipoti. Pediatra e neonatologo, negli anni Ottanta si è formato con Adriano Milani Comparetti a Firenze e con T. Berry Brazelton, Kevin Nugent, Heidelise Als e Barry Lester negli Stati Uniti. È trainer nella valutazione del comportamento neonatale (NBAS di Brazelton) e nel sistema di osservazione del comportamento neonatale (NBO di Nugent), nell’approccio Touchpoints di Brazelton, nella “Guide for Monitoring Child Development (GMCD)” e nella promozione dell’allattamento al seno. Dal 1986 è stato responsabile del servizio di Follow-up neonatale della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Meyer di Firenze, dal 2006 ha diretto la Pediatria e Neonatologia all’ospedale S.M. Annunziata di Firenze e dal 2017 il progetto “Sorveglianza, Valutazione e Promozione dello sviluppo psicomotorio 0-6 anni”. Ritirato nel 2019, prosegue attività clinica di consulenza e di formazione a vari livelli. È fondatore e responsabile del Centro Touchpoints Brazelton. I maggiori campi di competenza clinica, studio e lavoro sono l’assistenza allo sviluppo (developmental care) e il follow-up del nato pretermine, la semeiotica neuroevolutiva (dove è anche certificato nella valutazione dei General Movements di Prechtl), la promozione della salute in età perinatale e dell’allattamento, i disturbi del sonno e della regolazione del comportamento del bambino Collabora con la rivista Un Pediatra per Amico (UPPA), con cui ha pubblicato i libri: “Alla conquista del sonno” (2022) e “Lo sviluppo dei bambini” (2024).

Luca Migliaccio

Psicologo psicoterapeuta

Nato e residente a Roma, durante la specializzazione in psicoterapia ha lavorato come educatore in casa famiglia, dove ha fatto profonde esperienze professionali e umane con bambini e adolescenti. Ha poi approfondito l’utilizzo di strumenti di videofeedback (VIPP-SD) e di osservazione delle dinamiche triadiche (LTP e LTPc), attraverso i quali ha sperimentato interventi a sostegno della responsività genitoriale e della cogenitorialità. Grazie alla formazione AIMI e COS-P ha fatto esperienze di conduzione di gruppi di massaggio infantile e sostegno alla genitorialità. Entusiasmato dai corsi Brazelton di Gherardo Rapisardi e Adrienne Davidson, si è ulteriormente formato sul Sistema di osservazione del comportamento neonatale (NBO) con Kevin Nugent e sull’approccio Touchpoints con Berry Brazelton, Joshua Sparrow e il gruppo di Boston. Oggi è fondatore e responsabile del Centro Touchpoints Brazelton presso il quale svolge il ruolo di trainer Touchpoints e offre supervisione ai professionisti e alle equipe dei servizi educativi e socio-sanitari. Socio ISIPSÉ (Istituto di Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale), svolge intensa attività clinica con adulti, adolescenti e famiglie. Come Presidente dell’associazione Natinsieme Impresa Sociale coordina alcune attività socio-educative sul territorio di Roma, attualmente è Responsabile locale del progetto “Un villaggio per Crescere”, un servizio educativo di compresenza rivolto a famiglie con bambini e bambine da zero a sei anni. Ha curato l’edizione italiana del libro “Bambini e Famiglie” (2015) e scritto alcuni articoli tra cui “L’approccio Touchpoint di Brazelton per gli interventi di sostegno alla genitorialità” (2025).

Fabia Eleonora Banella

Psicologa Psicoterapeuta

Fabia Eleonora Banella è una psicologa e psicoterapeuta clinica con una solida esperienza nel campo della ricerca e dell’insegnamento. Ha conseguito la laurea in Psicologia Clinica e Dinamica, per poi proseguire con un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". La sua formazione si è arricchita ulteriormente con una specializzazione come psicoterapeuta presso l'ISIPSÉ (Istituto di Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale) e un training presso Early Relational Training Program del UMass Boston, che le ha permesso di approfondire le dinamiche affettive nei primi anni di vita e la regolazione emotiva nei bambini. Attualmente, la Dott.ssa Banella svolge attività clinica e insegna psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza presso la St John’s University a Roma. È fondatrice del Centro Touchpoints Brazelton, trainer Touchpoints e membro del Board dell'International Association for Relational Psychoanalysis and Psychotherapy (IARPP). Tra i suoi contributi più significativi ci sono articoli pubblicati in riviste specializzate e capitoli in volumi collettanei, come "Mutual Regulation and Unique Forms of Implicit Relational Knowing" e “L’approccio Touchpoint di Brazelton per gli interventi di sostegno alla genitorialità”. Ha anche trattato temi rilevanti come la regolazione emotiva nei bambini prematuri e le metodologie psicodinamiche applicate alla diagnosi infantile. Inoltre, ha tradotto e adattato i lavori di Edward Tronick, ampliando la comprensione delle interazioni madre-bambino. Riconosciuta per il suo approccio integrato alla psicologia clinica, la Dott.ssa Banella combina teorie psicodinamiche con pratiche evidence-based, impegnandosi a promuovere la salute mentale infantile e la psicoanalisi relazionale attraverso la ricerca e l’insegnamento.

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